Come riconoscere e affrontare l’ansia scolastica

L'ansia scolastica è un problema sempre più comune tra i giovani. Scopri come affrontarla.

Con l’arrivo della fine dell’anno scolastico, molti ragazzi iniziano a vivere momenti di grande tensione. Ti è mai capitato di vedere tuo figlio agitato, con il mal di pancia prima di un compito in classe? O di notare notti in bianco e crisi di pianto? Ecco, queste sono tutte manifestazioni di quella che conosciamo come ansia da prestazione. È una situazione che, purtroppo, non è affatto rara (soprattutto negli ultimi anni, dove le aspettative sembrano schizzare alle stelle). Un fenomeno che merita attenzione e comprensione.

Cos’è l’ansia scolastica

Parliamo di un’ansia intensa, quella che nasce quando i ragazzi sentono di dover dimostrare qualcosa: sia a se stessi che a genitori e insegnanti. La paura di fallire diventa un peso insopportabile. In questo contesto, i sintomi possono variare da manifestazioni fisiche come sudorazione e battito cardiaco accelerato, a sintomi emotivi e comportamentali: irritabilità, tristezza e blocchi durante lo studio. Insomma, un vero e proprio labirinto di emozioni che li può far sentire intrappolati.

Le cause dell’ansia scolastica

Non esiste un’unica causa che possa spiegare questa ansia. Potrebbero essere le aspettative elevate, il confronto costante con i coetanei (soprattutto sui social), o semplicemente l’incertezza che accompagna i momenti di valutazione. A volte, senza volerlo, i genitori contribuiscono ad aumentare questa pressione. Se ci pensi, quante volte hai sentito frasi come “devi avere un buon voto per essere promosso”? Ecco, queste parole, anche se dette con buone intenzioni, possono pesare tantissimo!

Cosa possono fare i genitori

La prima cosa è ascoltare. Sì, ascoltare e comprendere cosa prova il proprio figlio è fondamentale. Ma non basta. È essenziale fornire supporto emotivo e pratico. Ci sono alcune strategie che possono essere utili: incoraggiare la comunicazione aperta, evitare di mettere troppa pressione e, soprattutto, insegnare loro a gestire l’ansia. Ad esempio, tecniche di respirazione o piccole pause durante lo studio possono fare la differenza. Ricordo quando un mio amico ha iniziato a praticare lo yoga: gli ha cambiato la vita!

Strumenti per affrontare l’ansia

Ci sono anche strumenti pratici che possono aiutare. Attività come la meditazione, la scrittura di un diario o il semplice esercizio fisico possono rivelarsi molto efficaci. In alcuni casi, può essere utile anche un percorso di sostegno psicologico. Questo non significa che ci sia qualcosa di sbagliato nel tuo bambino, anzi! È solo un modo per dargli gli strumenti necessari per affrontare le emozioni. La chiave è normalizzare queste esperienze, insegnando che è normale sentirsi in questo modo in alcune situazioni.

Quando chiedere aiuto

Se noti che l’ansia di tuo figlio sta interferendo con la sua vita quotidiana, è fondamentale intervenire. Ma come riconoscere quando è il momento di chiedere aiuto? Se tuo figlio mostra segni di isolamento, difficoltà a concentrarsi o cambiamenti di umore, non esitare a cercare supporto. A volte, anche solo una chiacchierata con un professionista può fare la differenza. Ricorda, l’ansia, se ascoltata e gestita, ha il potere di trasformarsi in una risorsa, aiutando i ragazzi a conoscersi meglio e ad affrontare le sfide della vita scolastica con maggiore serenità.

Sono Barbara Marino, psicologa con approccio cognitivo-comportamentale e ho avuto il privilegio di lavorare con molti ragazzi e le loro famiglie in situazioni simili. Se hai bisogno di un consiglio o desideri prenotare un colloquio, sono qui per aiutarti. Tutto è iniziato in Cina, eppure il cambiamento è ovunque. Come molti sanno, il supporto è essenziale. Non sei solo in questo viaggio.

Scritto da AiAdhubMedia

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