Disturbi alimentari e adolescenti: cosa sapere

I disturbi alimentari stanno colpendo sempre più giovani. Ecco cosa sapere e come intervenire.

I segnali dei disturbi alimentari tra i giovani

I disturbi alimentari sono un fenomeno sempre più presente nella vita degli adolescenti, un periodo critico caratterizzato da cambiamenti fisici e emotivi. È fondamentale conoscere i segnali d’allerta che possono indicare un problema. Tra questi, troviamo una preoccupazione eccessiva per il peso e l’aspetto fisico, un’ossessione per il controllo delle calorie e l’adozione di comportamenti alimentari estremi. Ad esempio, una persona che inizia a evitare eventi sociali per timore di dover mangiare in pubblico o che rifiuta di uscire con gli amici può essere in difficoltà.

Tipi di disturbi alimentari

I principali disturbi alimentari comprendono l’anoressia, la bulimia e il binge eating. L’anoressia è caratterizzata da una restrizione severa delle calorie e da un’ossessione per la magrezza, mentre la bulimia si manifesta in cicli di abbuffate seguiti da comportamenti di compensazione, come il vomito. Il binge eating, invece, implica abbuffate senza tentativi di eliminazione, portando a un aumento di peso e a una percezione di impotenza. Ogni disturbo ha le sue peculiarità, ma tutti condividono un comune denominatore: il cibo perde il suo significato nutrizionale e diventa un terreno di lotta personale.

Le cause dei disturbi alimentari

Le cause dei disturbi alimentari sono molteplici e complesse. Viviamo in una società in cui l’immagine e l’apparenza hanno un ruolo predominante, specialmente sui social media. I giovani sono continuamente bombardati da immagini di corpi ideali, il che alimenta insicurezze e pressioni per conformarsi a determinati standard. Questo contesto può spingere i ragazzi a cercare di controllare il proprio corpo attraverso diete estreme o comportamenti alimentari disfunzionali. Inoltre, fattori come stress, ansia e difficoltà emotive possono contribuire all’insorgenza di questi disturbi.

Il ruolo del supporto psicologico

È cruciale non sottovalutare il problema e cercare supporto. Parlare con familiari, amici e professionisti della salute mentale può fare una grande differenza. Gli psicologi, i nutrizionisti e gli psichiatri possono fornire le risorse necessarie per affrontare questi disturbi e aiutare a ristabilire un rapporto sano con il cibo e con se stessi. La terapia psicologica, in particolare, è uno strumento efficace per esplorare le emozioni e i pensieri negativi che alimentano il problema, contribuendo a migliorare l’autostima e a sviluppare strategie per gestire le difficoltà emotive.

Come riconoscere un amico in difficoltà

Se sospetti che un amico stia lottando con un disturbo alimentare, ci sono segnali chiave da osservare. Un cambiamento nel comportamento sociale, come il rifiuto di partecipare a eventi o l’isolamento, può essere un campanello d’allarme. Allo stesso modo, un’eccessiva preoccupazione per il cibo, il peso e l’aspetto fisico, accompagnata da un umore instabile, è un indicatore di disagio. È importante affrontare la situazione con delicatezza, esprimendo preoccupazione e incoraggiando l’amico a cercare aiuto professionale.

Modelli di riferimento e loro impatto

Molti giovani si sentono attratti da modelli di riferimento nel mondo della moda e dei social media. Sebbene sia normale avere figure ispiratrici, è cruciale distinguere tra motivazione positiva e aspettative irrealistiche. L’ammirazione per corpi sani e stili di vita equilibrati è incoraggiante, ma quando la ricerca della magrezza diventa un’ossessione, possono insorgere comportamenti disfunzionali. È utile promuovere un’immagine corporea positiva e incoraggiare il rispetto per la diversità dei corpi.

Scritto da AiAdhubMedia

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