Il consenso: un tema cruciale nelle relazioni giovanili

Il consenso è fondamentale per relazioni sane. Scopri perché è importante parlarne.

Ci siamo mai fermati a riflettere su cosa significhi davvero il consenso? Spesso, frasi come “se siamo insieme, è ovvio che ci stai” o “non ha detto di no, quindi…” circolano tra i giovani, rivelando una comprensione superficiale di un concetto tanto fondamentale quanto intricante. Eppure, il consenso non è solo un semplice “sì” o “no”; è una costruzione di relazioni rispettose e sane in cui ogni persona ha la libertà di scegliere. Ma perché è così essenziale parlarne? Scopriamolo insieme.

Il quadro attuale: conoscenza e pratica del consenso

Un’indagine recente, condotta da Ipsos per Save the Children, evidenzia un dato sorprendente: il 90% degli adolescenti è consapevole dell’importanza di chiedere il consenso prima di un rapporto sessuale, anche all’interno di una relazione. Ma, ecco il punto, la teoria e la pratica spesso non si allineano. Questi risultati ci dicono che, nonostante la consapevolezza, c’è ancora una confusione diffusa su come mettere in atto questo principio cruciale.

Personalmente, ricordo quando, da adolescente, sentivo spesso la pressione delle aspettative. Ero bombardato da messaggi contrastanti e, sebbene sapessi che il consenso era importante, in alcune situazioni mi sentivo in dovere di accontentare l’altro. Non è un caso isolato: molti giovani si trovano intrappolati in dinamiche simili, dove il diritto di dire di no si scontra con la paura di deludere. E allora, come possiamo migliorare questa situazione?

La cultura del consenso e gli stereotipi da superare

Un altro aspetto preoccupante da considerare è la persistenza di stereotipi che influenzano il modo in cui i giovani percepiscono le relazioni. La convinzione che “un ragazzo deve sempre prendere l’iniziativa” o che “una ragazza deve essere sottomessa” sono idee radicate che devono essere scardinate. Questi pensieri non fanno altro che alimentare una cultura che, in modo subdolo, continua a colpevolizzare le vittime di violenza. Dobbiamo cambiare prospettiva, e per farlo, un’educazione affettiva e sessuale adeguata è fondamentale.

In questo contesto, è essenziale mettere in discussione e rivalutare i ruoli di genere. Perché, diciamocelo: chi ha stabilito che i ragazzi debbano sempre essere i più desiderosi e le ragazze le più attente ai desideri altrui? È ora di creare spazi in cui tutti, indipendentemente dal genere, possano sentirsi liberi di esprimere i propri desideri e bisogni.

Educazione al consenso: cominciare fin dall’infanzia

È un errore pensare che l’educazione al consenso possa iniziare solo negli anni dell’adolescenza. In realtà, i messaggi che trasmettiamo ai bambini fin da piccoli influenzano enormemente la loro comprensione del concetto di consenso. Già nei primi anni di vita, possiamo insegnare loro che il rispetto per i propri confini e quelli altrui è fondamentale. Dobbiamo incoraggiare una comunicazione aperta riguardo le emozioni e il corpo, affinché imparino che hanno il diritto di dire di no.

Ma non basta. È necessario che famiglie, scuole e comunità collaborino per creare un ambiente in cui il rispetto reciproco sia la norma. Se il consenso rimane un concetto teorico, non potrà mai diventare parte della vita quotidiana. D’altronde, come possiamo aspettarci che i giovani agiscano in modo rispettoso se non hanno mai visto o vissuto relazioni sane?

Riconoscere le relazioni tossiche

Un altro aspetto da considerare è la difficoltà di alcuni giovani nel riconoscere le red flags nelle relazioni tossiche. Dinamiche come gelosia e controllo possono essere camuffate da amore, ma in realtà rappresentano una forma di possesso. Eppure, molti giovani si trovano intrappolati in relazioni che li fanno sentire insicuri e colpevoli. È cruciale insegnare loro a porre confini sani e a riconoscere il proprio valore. Personalmente, ho visto amici rimanere bloccati in relazioni tossiche per anni, incapaci di liberarsi da quella sensazione di dover “meritare” l’affetto dell’altro. Questo non è amore, è dipendenza affettiva.

Il ruolo di tutti nella promozione del consenso

Il consenso non è solo una questione tra due persone; coinvolge tutti noi. Genitori, insegnanti, educatori e associazioni hanno un ruolo fondamentale nel promuovere relazioni più consapevoli e rispettose. Non si tratta solo di prevenire situazioni di violenza, ma di educare a un nuovo modo di vivere le relazioni, in cui il rispetto e la consapevolezza siano alla base.

Progetti come ALI2 stanno dimostrando che è possibile cambiare le cose. Attraverso l’ascolto, la fiducia e il rispetto, possiamo costruire un futuro in cui ogni giovane possa sentirsi libero di esprimere i propri desideri e confini. Perché, alla fine, tutti noi abbiamo diritto a relazioni che ci facciano sentire bene, non credete?

Scritto da AiAdhubMedia

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