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In un clima di festosa emozione, si è svolta una cerimonia di premiazione presso la sala consiliare del Comune di Tradate, un evento che ha unito istituzioni, scuola e comunità. Al centro della celebrazione c’era il talento e l’impegno civile degli studenti dell’Istituto Don Milani, che hanno conquistato la vittoria nella prima edizione del concorso artistico-letterario “Violentemente: i segni indelebili della violenza psicologica e assistita”. Questo evento, promosso dagli Stati Generali delle Donne e dalla società Your Self Company di Varese, ha messo in luce l’importanza di affrontare tematiche spesso trascurate, come la violenza psicologica.
Un riconoscimento significativo
La premiazione ha visto la partecipazione di figure importanti come il sindaco di Tradate, Giuseppe Bascialla, e l’assessore alla cultura e all’istruzione, Erika Martegani. Insieme a loro, la psicologa Maria Rosaria Infante e il dottor Maurizio Macchi hanno sottolineato l’importanza del progetto. Gli studenti, guidati dal docente Antonio Mizzitelli, hanno presentato un’opera multimediale che ha catturato l’attenzione per il suo forte impatto visivo e il messaggio profondo che trasmette sulla violenza psicologica.
Un’opera che colpisce nel segno
Il lavoro realizzato dai ragazzi dell’Istituto Don Milani non è stato soltanto un esercizio artistico, ma un vero e proprio atto di consapevolezza sociale. La violenza psicologica, spesso invisibile agli occhi degli altri, può avere effetti devastanti sulle vittime. La capacità degli studenti di affrontare un tema così delicato con sensibilità e creatività è stata ammirata da tutti i presenti. La loro opera ha dimostrato come l’arte possa essere un potente mezzo di comunicazione per sensibilizzare su questioni di grande rilevanza sociale.
Il valore educativo del concorso
Durante l’evento, la dottoressa Infante ha messo in evidenza il valore educativo del concorso, sottolineando come l’autostima dei giovani possa essere alimentata attraverso iniziative che richiedono impegno e creatività. “L’autostima è il risultato di una costruzione personale che richiede un costante lavoro su se stessi”, ha affermato. La partecipazione a progetti come questo non solo aiuta a costruire fiducia, ma promuove anche un senso di responsabilità verso la comunità.
Il legame tra benessere e partecipazione
Il dottor Macchi ha poi evidenziato quanto sia cruciale il coinvolgimento dei giovani in questioni sociali per il loro benessere psico-fisico. “La partecipazione attiva su temi di impatto sociale è fondamentale per una società consapevole e libera dalla violenza”, ha detto. Questo concetto si riflette perfettamente nelle azioni degli studenti, che hanno scelto di non rimanere in silenzio di fronte a una problematica così seria.
Un messaggio chiaro
Il messaggio emerso dal concorso e ribadito durante la cerimonia è forte e chiaro: la violenza psicologica è reale e non deve essere ignorata. È una forma di abuso che può manifestarsi in modi subdoli, ma che lascia segni duraturi nella vita delle persone. Parlare, condividere e chiedere aiuto sono passi fondamentali per contrastarla. La consapevolezza è il primo passo per la prevenzione.
Un futuro di speranza
Il successo di questa prima edizione del concorso lascia ben sperare per il futuro. Si auspica che questo format educativo possa essere ripetuto annualmente, diventando un simbolo di attivismo giovanile e di partecipazione sociale per gli studenti della provincia di Varese. La celebrazione di oggi non è solo un riconoscimento, ma un invito a continuare a lavorare insieme per costruire una società più giusta e consapevole.