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Il Fight Camp 2025 ha dimostrato che l’impossibile può diventare realtà. Per sette giorni, bambini e ragazzi con Paralisi Cerebrale si sono immersi in un’esperienza straordinaria, dove sport e inclusione si sono fusi in un’atmosfera di gioia e crescita. Con oltre 200 famiglie coinvolte nel corso degli anni, questo camp ha saputo creare legami indissolubili e opportunità uniche per i suoi partecipanti.
1. Un programma sportivo innovativo e inclusivo
Quest’anno, il Fight Camp ha proposto discipline adattate come il para-standing tennis, il para-taekwondo e il beach volley. I ragazzi, tra cui Leonardo, Beatrice, Federico e molti altri, hanno avuto l’opportunità di sviluppare non solo le loro abilità motorie, ma anche doti sociali in un ambiente stimolante. L’energia contagiosa di Mario, Junior Tutor e veterano del camp, ha reso l’esperienza ancora più speciale, portando entusiasmo e supporto a tutti.
Il programma è stato attentamente monitorato da un team di esperti, che ha valutato i progressi e le esperienze dei partecipanti. I risultati sono stati straordinari: il Net Promoter Score ha raggiunto il 100%, con tutte le famiglie pronte a raccomandare questa esperienza ad altri.
2. Un patto di fiducia tra famiglie e operatori
Ogni anno, il Fight Camp crea un legame di fiducia tra operatori, famiglie e bambini. Questo legame è fondamentale per il successo del camp, che accoglie ragazzi da tutta Italia e anche dall’estero. L’attenzione al benessere psico-sociale è una priorità, e ogni attività viene progettata per essere non solo educativa, ma anche divertente. Dalla Radio Fight Camp ai laboratori creativi, ogni momento è pensato per far brillare le abilità dei bambini.
Grazie alla ricerca condotta da Federica Camuncoli, sarà possibile valutare i risultati delle edizioni passate, contribuendo così a creare un manuale di social franchising per replicare questa esperienza in altre aree.
3. Un futuro brillante per lo sport inclusivo
Con il supporto di partner come Tucano, Argonauti e Nestlé Italia, il Fight Camp è riuscito a mantenere la partecipazione gratuita per i beneficiari, garantendo che nessun bambino venga escluso a causa di difficoltà economiche. L’iniziativa “Sport è inclusione”, patrocinata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dimostra come il lavoro di squadra possa portare a risultati straordinari.
La 10° edizione del Fight Camp è solo l’inizio di un viaggio che mira a cambiare la vita di tanti bambini con disabilità. La partecipazione dei giovani atleti al Cerebral Palsy Football Festival di Oslo è stata un’opportunità unica per confrontarsi con altre culture e realtà, aumentando la consapevolezza e l’impatto del camp.
Il tocco magico di Sofia Gioia, che ha raccontato la sua esperienza attraverso un servizio fotografico, ha documentato ogni istante di gioia e crescita. Come ha affermato un partecipante: ‘Il momento più difficile del Fight Camp? È quando finisce il Fight Camp.’
Un sincero grazie a tutte le famiglie, agli operatori, ai volontari e ai partner che rendono possibile questa straordinaria avventura.