Argomenti trattati
Immagina un pomeriggio di incontro, dove donne e uomini si riuniscono per discutere di un tema cruciale: l’indipendenza economica femminile. Martedì 20 maggio, in Casa BCC Basilicata a Potenza, si è svolto l’ultimo incontro del percorso intitolato “Sviluppo alla pari”. Un evento che non ha solo illuminato la strada verso l’emancipazione, ma ha anche sottolineato l’importanza di sostenere la crescita personale e sociale delle donne nel Sud Italia.
Il valore dell’indipendenza economica
L’incontro, organizzato dall’associazione iDEE – Donne del Credito Cooperativo e dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata, ha messo in luce come l’indipendenza economica rappresenti una leva fondamentale per la libertà e l’autonomia delle donne. Teresa Fiordelisi, Presidente di iDEE e di BCC Basilicata, ha aperto l’incontro con parole forti, affermando che “l’indipendenza economica femminile è una leva imprescindibile per l’emancipazione”. E già qui, si percepiva l’importanza di una discussione che non era solo teorica, ma profondamente radicata nella realtà quotidiana delle donne.
Il legame tra violenza economica e psicologica
Durante l’evento, la psicoterapeuta Marina Pecoriello ha approfondito un tema spinoso: la connessione tra violenza economica e psicologica. Ci ha fatto riflettere su come queste due forme di violenza spesso si intrecciano all’interno di relazioni abusive, creando un ciclo di vulnerabilità dalla quale è difficile uscire. “La violenza economica limita l’accesso delle vittime alle risorse finanziarie”, ha spiegato, rendendo evidente come questa sia una forma di controllo che mina l’autonomia personale. È un argomento che ci tocca tutti, non è vero? Molti di noi, a un certo punto, abbiamo sentito il peso delle aspettative economiche e sociali.
Il lavoro come strumento di dignità
Marina Buoncristiano, Direttrice della Caritas Diocesana di Potenza, ha sottolineato quanto sia cruciale il coinvolgimento delle donne nel mondo del lavoro per garantirne autonomia e dignità. Ha parlato di donne che si trovano in situazioni precarie, spesso con contratti part-time o addirittura senza contratto, e ha evidenziato come questa precarietà sia una violenza silenziosa, che contribuisce a perpetuare l’emarginazione. “Il 41% delle donne lavora in nero”, ha affermato, e questo non è solo un dato statistico, ma una realtà che colpisce la vita di molte persone.
Un messaggio di speranza
Alessandro Azzi, Presidente Onorario di iDEE, ha chiuso la parte delle relazioni con un messaggio di speranza. Ha parlato degli effetti devastanti della privazione economica, ma ha anche invitato tutti a impegnarsi per un futuro diverso, un futuro in cui libertà, autonomia e autodeterminazione siano realtà per tutte le donne. “Dobbiamo lavorare per un recupero in termini di libertà e emancipazione”, ha affermato, lanciando un chiaro appello all’azione.
Questo incontro è stato molto più di un semplice dibattito; è stato un momento di incontro, ascolto e solidarietà. Ogni intervento ha portato con sé una storia, un’esperienza, un’emozione, e ha contribuito a costruire una comunità in cui ogni donna possa davvero costruire il proprio futuro. Personalmente, ritengo che eventi come questo siano fondamentali per creare consapevolezza e spingere verso un cambiamento reale. È ora di dare voce alle donne, di sostenere le loro aspirazioni e di combattere insieme per l’emancipazione economica.