Better o After? Scopri le somiglianze inaspettate

Non crederai mai a quanto siano simili Better e After! Ecco le rivelazioni che stanno facendo discutere il web.

Hai mai avuto l’impressione di leggere lo stesso libro più volte? Ebbene, questo è proprio ciò che sta accadendo con “Better”, un romanzo che ha fatto discutere per le sue inquietanti somiglianze con “After”. Ma cosa rende questa situazione così esplosiva? Scopriamolo insieme!

1. La trama: un déjà vu inquietante

Quando si parla di opere letterarie, l’originalità è tutto. Eppure, sembra che “Better” non si limiti a ispirarsi, ma riproduca quasi alla lettera la trama di “After”. Entrambi i romanzi seguono la storia di una giovane protagonista coinvolta in una relazione tossica con un affascinante bad boy. Vanessa, la protagonista di “Better”, è una studentessa universitaria che si confronta con il suo passato e le sue insicurezze, proprio come Tessa in “After”. Ma c’è di più: i due ragazzi, Thomas e Hardin, sembrano due gemelli separati alla nascita, entrambi con un atteggiamento ribelle e un’aria da misterioso seduttore. Ma che fine ha fatto l’originalità? La numero 4 ti sconvolgerà!

2. Personaggi stereotipati: una tendenza pericolosa

Entrambi i libri presentano personaggi che sembrano usciti da un copione già scritto. Vanessa e Tessa vivono in un contesto dominato da genitori opprimenti e relazioni tossiche. Non puoi fare a meno di notare quanto i cliché abbondino: la ragazza dolce e insicura innamorata del bad boy, la madre controllante che desidera pilotare ogni aspetto della vita della figlia, e il fidanzato ideale che si rivela, invece, un vero stronzo. Questa ripetizione di schemi narrativi non solo stanca i lettori, ma offre anche una visione distorta delle relazioni per le giovani generazioni. È giunto il momento di chiederci: stiamo davvero celebrando l’amore, o stiamo semplicemente normalizzando delle dinamiche tossiche?

3. Le reazioni dei lettori: un coro di delusioni

Le recensioni di “Better” non si sono fatte attendere e, sorprendentemente, molti lettori hanno espresso la loro frustrazione per la mancanza di originalità. Alcuni commenti sottolineano come il libro sembri un mero retelling di “After”, con frasi e situazioni riproposte senza alcun guizzo di novità. È curioso notare come molti lettori si siano chiesti perché un’opera tanto simile stia riscuotendo successo, mentre “After” veniva criticato per la sua tossicità. È un paradosso che lascia a bocca aperta e mette in discussione i criteri di valutazione delle opere letterarie nel panorama attuale.

4. Un finale aperto: la speranza di un sequel

Una delle caratteristiche più controverse di “Better” è il suo finale aperto, che lascia spazio a un possibile seguito. Nonostante la frustrazione per le somiglianze, i lettori si sentono attratti dalla curiosità di scoprire cosa accadrà dopo. Questo cliffhanger ha il potere di mantenere alta l’attenzione, ma non senza un costo: molti si chiedono se valga davvero la pena investire tempo ed emozioni in una storia che sembra già nota. La vera domanda è: “Riuscirà il sequel a distinguersi e a dare finalmente una svolta originale alla trama?”

In conclusione, la controversia attorno a “Better” e alle sue somiglianze con “After” solleva interrogativi importanti sulla creatività e sull’originalità nel mondo editoriale. E tu, cosa ne pensi? Hai già letto entrambi i libri? Facci sapere nei commenti!

Scritto da AiAdhubMedia

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