La nuova femminilità: tra autenticità e ideologie nascoste

Scopri come la femminilità sui social nasconde retoriche politiche e ideologie reazionarie.

Oggi la femminilità viene presentata in forme che sembrano innocenti, ma spesso nascondono significati ben più complessi. Navigando tra Instagram e TikTok, ci imbattiamo in contenuti che parlano di “autenticità femminile”, “valori tradizionali” e “ritorno all’ordine naturale”. Ma cosa si cela realmente dietro questi messaggi? È un fenomeno che merita di essere analizzato con attenzione.

Un trend in crescita: contenuti e retoriche

Negli ultimi anni, piattaforme come Instagram, TikTok e i podcast hanno visto una proliferazione di account dedicati alla crescita personale femminile. I temi predominanti? Femminilità, relazioni e maternità. Tuttavia, la maggior parte di questi contenuti non si limita a fornire consigli pratici sulla cura di sé. C’è una retorica più profonda che aleggia intorno a questo universo. La promozione di un ideale di donna che si conforma a ruoli tradizionali, “custode del focolare”, è diventata sempre più comune.

Ma, ci chiediamo, è solo lifestyle? Oppure c’è un passo breve verso posizioni più reazionarie? Il rifiuto del femminismo e la celebrazione di un patriarcato “funzionale” si manifestano frequentemente, celati dietro un’estetica rassicurante. La giovane Brett Cooper, ad esempio, incarna questo fenomeno: a soli 23 anni, vive in Tennessee, è sposata e attende un bambino, eppure i suoi video spesso criticano le conquiste femminili con toni che strizzano l’occhio alla destra estrema.

Quando il self-care diventa ideologia

Un reel che inizia con “ecco come ritrovare la tua energia femminile” può concludersi con un invito a lasciare il lavoro per “onorare il tuo ruolo biologico”. È qui che il confine tra crescita personale e ideologia si fa sottile. Reddit, ad esempio, è pieno di discussioni su come il femminismo abbia “rovinato le donne”, mentre su TikTok emergono micro-influencer che dipingono la parità di genere come una “trappola moderna”. E i podcast? Alcuni di essi, nati per parlare di relazioni, virano verso narrazioni apertamente conservatrici.

Questa strategia comunicativa studiata non è casuale. La nuova estrema destra ha saputo adattarsi, comprendendo che per attrarre un pubblico femminile, da sempre meno rappresentato da narrazioni radicali, è necessario cambiare linguaggio e medium. Non più slogan urlati, ma consigli “empowering” e reel ben montati.

La womanosphere: un mondo in espansione

La “womanosphere” include canali come quello di Cooper e riviste di lifestyle conservatrici. Si parla di “tradwives”, donne che abbracciano la sottomissione domestica e una visione retrograda della femminilità. Alcune influencer, come Ayla Stewart, spingono per un’ideologia che esalta la donna “bianca, fertile e devota”, un messaggio che, pur mascherato da consigli per la vita quotidiana, trasmette ideologie potenzialmente tossiche.

È ironico pensare che molte di queste donne siano attivissime sui social, guadagnando la loro indipendenza economica proprio grazie a piattaforme come TikTok e Instagram. Eppure, si trovano a promuovere un ritorno a modelli che negano la libertà di scelta.

Vulnerabilità e attrazione per messaggi tossici

Le giovani donne, in particolare, sono vulnerabili a questi messaggi. Frasi come “Le donne moderne sono stanche perché si ostinano a fare la vita degli uomini” risuonano in un contesto di precarietà e frustrazione. Si parla di un malessere che non deriva solo da una società ingiusta, ma dall’essere nel posto sbagliato, affannate dietro a cose che non dovrebbero interessarci. Questa narrativa è seducente. Fornisce un senso di sollievo, una via d’uscita da una vita che appare opprimente.

Come possiamo ignorare il potere di queste idee? Di fronte a una generazione che si sente spesso sola e confusa, la promessa di un ritorno a un ruolo definito può apparire confortante. Ecco perché è fondamentale riconoscere questi messaggi per ciò che sono: una riscrittura seduttiva di concetti autoritari e anti-paritari.

Un futuro da costruire

Ci troviamo di fronte a un bivio. Da una parte, l’influenza di una nuova ondata di femminilità che promuove la sottomissione e l’ideologia patriarcale; dall’altra, la speranza di un femminismo inclusivo e progressista. La sfida è quella di mantenere viva la consapevolezza critica di queste dinamiche. Perché, come molti sanno, ora più che mai è fondamentale scegliere con attenzione le narrazioni che abbracciamo, e non lasciarci ingannare da un’estetica accattivante che cela messaggi pericolosi. E tu, quale narrazione scegli di seguire?

Scritto da AiAdhubMedia

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